La Meditazione

"Nell’immenso universo, qual è l’importanza di un piccolo respiro o di una sensazione corporea? Attraverso tempi incalcolabili, stelle, sistemi solari e galassie crescono, si sviluppano, raggiungono la massima espansione e muoiono. Talvolta sorgono ambienti in grado di supportare la vita nei suoi diversi aspetti e, così, nascono esseri viventi. A seconda della loro natura, lottano per l’esistenza, competono tra loro e trovano piacere come possono, ma presto o tardi tutti invecchiano e muoiono. Il percorso è sempre lo stesso, per la più grande delle masse fisiche e la più minuscola particella. Tutto ha un suo ritmo di crescita e decadimento, secondo leggi immutabili. È raro che qualcuno arrivi anche solo a pensare come uscire da questo universo di mente e materia, a capo di tempo e spazio. Solo attraverso enormi sforzi compiuti in un lungo periodo, l’essere umano può trovare una via per uscirne: essa si chiama meditazione Vipassana. (P. Given Wilson) .


Che cos'è Vipassana - Intervista a S.N. Goenka

La collana di libri – Una Introduzione

L’importanza di Vipassana nel mondo contemporaneo

Discorso di apertura di S. N. Goenka per la conferenza internazionale omonima, Nuova Delhi, India, 1994. Estratto.


Cari amici, ogni mattino la luce del sole dissolve l’oscurità della notte. Non importa in quale parte del mondo il sole sorga, quale sia la stagione o l’anno: sempre, nel passato, nel presente e nel futuro, a ogni suo sorgere l’oscurità svanisce. Allo stesso modo, la luce di Vipassana dissolve l’oscurità dell’ignoranza e della sofferenza, in ogni luogo e in ogni tempo.

Oggi nel mondo, l’oscurità provocata dalla sofferenza è drammaticamente evidente. E ovunque è sempre più grande il numero di chi cerca una risposta alla sofferenza della vita. Perciò la luce di Vipassana, la luce della saggezza, si rivela di grande attualità e significato. Questa tecnica di meditazione è finalizzata alla purificazione mentale, che permette lo sviluppo delle qualità dell’amore, della compassione, della benevolenza, indebolendo il buio dell’ignoranza e delle abitudini nocive. È un metodo pragmatico che può funzionare per chiunque. Solo l’essere umano possiede la straordinaria facoltà di osservare la realtà all’interno di se stesso, per sviluppare la saggezza, cioè la comprensione profonda della realtà. E per l’essere umano la mente è più importante, perché è la mente che crea sia negatività e sofferenza, sia buone qualità e buoni sentimenti. Perciò la chiave è l’individuo: la società è formata da individui, e per migliorarla occorre che ogni singolo si migliori. E l’impegno individuale può scaturire dal rendersi conto che ogni qual volta che si generano negatività, ci si sente infelici e sofferenti, mentre quando si generano buoni sentimenti ci si sente bene.

La prigione della propria mente


Mentre insegnavo Vipassana (nella prigione di Tihar, a Nuova Delhi, 1994, n.d.r.) dissi ai carcerati che l’essere reclusi era una realtà per loro, ma che, in un certo senso, ogni individuo al mondo è carcerato, perché prigioniero dei propri radicati condizionamenti mentali. Ciascuno di noi sta soffrendo ma, molto spesso, non se ne rende neanche conto. A livello superficiale, chi non è in prigione può apparire felice o sentirsi soddisfatto dei vari piaceri e delle distrazioni che si procura; ma ne è soddisfatta solo una piccola parte della mente, la parte profonda rimane inappagata e tesa.

Quando l’Illuminato dichiarò che vi era sofferenza in tutto il mondo, in molti non lo compresero e definirono il suo insegnamento pessimista, perché focalizzato sull’analisi della sofferenza. Ma il Buddha insegnò a superarla. Definirei il suo insegnamento ottimista, perché indica un percorso per uscirne.

Auspico che tutti voi, per il vostro bene, possiate dedicare dieci giorni della vostra vita ad apprendere questo cammino, che può trasformarvi. Un cammino che insegna a vivere in modo pacifico e armonioso e a generare pace e armonia intorno a noi. È un’arte di vivere.



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